Monte San Giusto
Delizioso borgo di piccole dimensioni, adagiato su un poggio tra la valle del Cremone e quella dell’Ete Morto, Monte San Giusto è un paese di 7.300 abitanti, si trova in posizione panoramica rivolto verso il mare. Situato a metà strada tra Macerata e Civitanova Marche sulle colline che si affacciano sulla vallata del fiume Chienti ad un’altezza di 236 m. sul livello del mare. Il centro storico di Monte San Giusto conserva ancora un elegante palazzo cinquecentesco, oggi sede del Comune, il cui cortile richiama quello del palazzo ducale di Urbino. Vi si possono inoltre visitare interessanti chiese trecentesche.
A Monte San Giusto l’economia è rappresentata in massima parte dall’industria e dall’artigianato della calzatura.
Gli artigiani sangiustesi, conosciuti per la loro laboriosità e capacità imprenditoriale, distribuiscono in Italia ed all’estero calzature di alta qualità. Numerosi sono i punti di vendita diretta all’interno delle aziende. La calzatura è sicuramente l’attività produttiva principale del Comune di Monte San Giusto. Non è facile stabilire l’origine di questa attività, forse bisognerebbe rimandare alle attività di scambio e di lavorazione delle pelli portate dagli ebrei nelle nostre zone. Lo sviluppo della calzatura avviene soprattutto negli anni ’50 – ’60 quando si verifica il passaggio da botteghe artigianali a piccole e medie imprese.
La storia
Là ‘mons iustitiae’ muta il suo nome in ‘mons sancti iusti’ in onore del vescovo di Vienne (Francia) S. Giusto appunto, che alla fine del IV secolo si dice abbia fatto visita al paese. Altro possibile antico nome è ‘telusiano’.
Si hanno tracce di un insediamento di epoca romana (età di Nerva 96-98 d.c.) come testimoniano alcune monete in bronzo in epoca imperiale rinvenute nella compagna circostante. Con le invasioni barbariche del III secolo dopo Cristo il nucleo urbano venne distrutto.
Ricostruito nel tardo Medioevo, il documento in cui si cita la “plebem S.Justi” risale al 947. Già parte integrante della circoscrizione ecclesiastica di Fermo, passa, con i longobardi sotto il ducato di Spoleto, quindi, fino al secolo XI alle dipendenze dell’Abbazia di Farfa.
Nel secolo XII è libero comune.
Il periodo di maggior splendore per monte san giusto è senza dubbio quello rinascimentale quando Niccolò Bonafede, nato a Monte San Giusto nel 1463, vescovo di Chiusi e abile condottiero al servizio dello Stato Pontificio negli anni che vanno da Alessandro VI a Clemente VII. decise di stabilire nella propria città natale una vera e propria corte.
Il paese fu interessato da un ampio rinnovamento urbanistico: fu costruito lo splendido Palazzo Bonafede, aperta la grande piazza e ristrutturata la Chiesa di Santa Maria della Pietà in Telusiano al cui interno venne collocata la monumentale Crocifissione di Lorenzo Lotto.
L’opera architettonica più importante di Monte San Giusto è appunto il Palazzo fortezza fatto costruire dal Bonafede all’inizio del 1500. Il corpo centrale del fabbricato insiste su una base piramidale. La facciata in laterizio con finiture e cornici in pietra, è abbellita da cinque finestre a croce guelfa.
Il portale d’ingresso, realizzato nel 1524, è opera dello scalpellino anconetano Franco Pesimoti.
Il cortile richiama quello del palazzo ducale di Urbino. In una sala a piano terra, denominata ‘la stanza del vescovo’, si conservano affreschi attribuiti al pittore emiliano amico Aspertini (1457-1522). Cosi’ pure attribuito all’Aspertini è un notevole fregio conservato in una sala al primo piano, attualmente ufficio del sindaco.
Il palazzo Bonafede è attualmente sede del municipio ed ospita la mostra permanente di una collezione di disegni antichi di Alessandro Maggiori ed una esposizione di opere dello scultore Carlo Cantalamessa donate dalla famiglia Brillarelli.
A circa due km dal centro abitato, in zona Campiglia, si trova la ‘Casina Bonafede’, detta ‘coriolana’ del sec. XV, fatta costruire dal Bonafede ed utilizzata come casa di campagna. la casina è stata di recente completamente restaurata.
Nella chiesa di ‘Santa Maria Della Pietà’ (in telusiano) del sec. XIV, fatta ristrutturare dal vescovo Bonafede nel sec. XVI, si conserva la pala di Lorenzo Lotto La Crocifissione commissionata a suo tempo dal vescovo e terminata dal pittore veneziano nel 1531.
Dopo una superficiale ripulitura nel 1831, il dipinto è stato restaurato nel 1953 e nel 1981. La cornice, dell’epoca, realizzata su disegno dello stesso lotto, è stata restaurata nel 1996.
La ‘Chiesa Collegiata’ , o di Santo Stefano, ricostruita su una antica pieve dall’arch. Vassalli ed aperta al culto nel 1781, conserva un affresco raffigurante ‘la Madonna del latte’ del sec. XIV, una statua lignea della madonna incoronata del sec. XVI, un organo callido del XVIII sec. ed affreschi del Pavisa.
‘Santa Maria delle Panette’, chiesa suburbana a pianta ottagonale in stile vanvitelliano, fu costruita da Gaetano Maggi nel 1740.
Vi si conserva un’importante icona, con gli apostoli Giacomo e Giovanni, appartenuta ad una antica edicola dove le confraternite distribuivano il pane ai pellegrini che si recavano a Loreto.